Lettere dal fronte

Un amico mi invita a nozze proponendomi una serie di anagrammi e sfidandomi a proporne di nuovi della lodevole frase

Liberiamo l’Italia da Berlusconi

Ecco il mio contributo, in forma –rullino i tamburi– di sonetto:

Abile al sublimare idolatrico
L’illiberale abuso marcia nitido
Ora ballino le mie adulatrici! Bis!

Stillicidio amorale: bela, ruba.
Biasimatelo: udirà, incrollabile.
Adorabile sultano? Ribelliamoci!

Abiuram la tele, balordi siliconi!
Ricino all’adultero biasimabile!
Alt al Colle! Oramai sì, ubbidire!
Iella, l’aids, cianuro, tomba: liberi!

Ho fatto un po’ di ricerche, e una serie di anagrammi già circola sulla rete almeno dal 2006. Tutto sembra nascere da qui (www.magnaromagna.it/satira/berlusconi/poesia-berlusconi/), dove questa poesiola è attribuita a Gerardo Spanghero, e ricitato qui, qui e altrove.

Si, con merda l’Italia buia ribolle
il lieto club brama soldini reali.
L’unto così dirà mirabilia e balle
si da arie, e brillano luci tombali.

Rabbia stilla el milionario duce
lì il labaro Mediaset, l’incubo RAI.
Mentirà: l’idillio rosa abbia luce,
nella corsa lite, ira, il dubbio mai.

I dati: illusioni, barbarie, macello
nulla teme il Dio, liscia bori, bara.
Sia una ria imbellicilita, bordello !
Rido. Sei nel limbo blu, Italia cara.

Non lo conoscevo, ma tant’è, ho scritto la mia versione.
Consideratevi in sfida, e fate di meglio: non per me, ma per la nazione tutta!

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Un commento:

  1. clap clap clap clap clap clap clap clap clap …

    😀

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