Renzi rottama Leonardo e il Vasari: “faccio io un affresco tutto nuovo”

Torna alla ribalta, il giovane sindaco di Firenze: non pago dell’eco planetaria dell’indagine sull’affresco perduto di Leonardo, lancia la sua nuova sfida artistico-politica in una intervista alla prestigiosa rivista “Art Attack”, che riportiamo integralmente:

Allora, Sindaco, ma non le piace più la Battaglia di Marciano del Vasari?

“Non è che non mi piaccia, e si figuri se non sarebbe bello recuperare quella di Anghiari di Leonardo. E’ che queste battaglie rinascimentali non dicono più niente a nessuno. Sì, servono per fare un po’ di pubblicità e qualche puntata di Voyager, ma chi si emoziona più per una vicenda di cinquecento anni fa? Ad Anghiari, al massimo, ci si fa una bella gita con gli scout”.

Beh, però esprimono la vittoria della civitas su tiranni e nemici…

“Civitas, Juventus… tutti latinismi che a Firenze ormai non fanno più presa. Bisogna aggiornare anche i temi dell’arte muraria”

E tanti saluti a Leonardo e al Vasari…

Credo sia tempo che si facciano da parte. Se mi permette il paragone, sono un po’ i D’Alema e i Veltroni dell’arte classica. Hanno stufato. Per carità, non che vogliamo distruggere niente, intendiamoci: ho in mente una bella parete in cartongesso che permetta di preservare i vecchi affreschi, ma di rimodernare il Salone con un affresco finalmente al passo coi tempi.”

E a chi affiderebbe un’opera così impegnativa?

“Beh, avevo sette e mezzo a educazione artistica e ho già comprato le tempere. E poi, modestamente, ho l’idea giusta. Come sempre, del resto.”

Può anticiparcela?

“Certo! Ma non mi chieda troppi dettagli, li svelerò un po’ per volta nella mia prossima tournèe televisiva.”

Mi faccia indovinare: “Le primarie del centrosinistra?”

“Era la mia prima idea, in effetti. Ma è troppo complessa, e i tempi non sono ancora maturi: l’unica cosa certa sarebbe il mio autoritratto, i comprimari hanno i contorni ancora troppo poco definiti. Però potrebbe essere una buona idea per la seconda parete, nei prossimi anni. Magari la fo fare a Giorgio Gori.”

E allora? Quale sarà invece il tema del primo affresco di Matteo Renzi?

Quello che ho in mente è un affresco tutto incentrato sui grandi temi di attualità, che parli all’uomo contemporaneo. Voglio rappresentare “La Trattativa sull’Articolo Diciotto”. Sarà un dipinto maestoso, epico. Se lo immagini: un tavolo immenso, con centinaia di figure umane che si fronteggiano, un bello sciopero di massa sullo sfondo, la Fornero che piange, l’ira della Camusso trattenuta da Bonanni, Passera che fa l’occhiolino a Mussari e Monti che impone le mani sotto lo sguardo severo di Napolitano. Sotto il tavolo, Bersani che ne regge il peso sulle spalle, mentre Alfano e Casini lo aiutano con un dito”

In effetti è un progetto maestoso… cos’altro ci verrebbe mettere?

“Beh, un tocco di allegoria ci sta sempre, perchè dalla realtà bisogna trascendere agli ideali. Allora, nella parte più alta, in mezzo ad un cielo azzurro e limpido, penso di collocare la figura di un mistico Marchionne alato, che controlla con sguardo compassionevole la scena e diffonde su tutti una vivida luce blu metallizzata. Me lo immagino circondato da tre figure angeliche: John Elkann, Luca Cordero di Montezemolo e Lapo. Il popolo potrebbe ribattezzarli “il puttino, il puttone e il puttaniere“. Anzi, credo che dovremmo ribattezzare l’intera sala “Salone della Cinquecento”.

Emozionante. Ma qual è il messaggio che vorrebbe tramandare ai posteri?

“Quello che voglio rappresentare davvero è la mia idea di centrosinistra. Ci pensi un attimo: il popolo fuori della porta, La Camusso domata, Bersani a terra, Monti, Napolitano, Passera, la Fornero… e Marchionne su tutti. Il mio centrosinistra ideale.”

Di sicuro la notizia farebbe il giro del mondo…

Verrebbero perfino da Vasto per vederla. E per sfregiarla, glielo dico io, al mondo ci sono certi invidiosi…

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