La pazienza è la virtù dei forti

Abbiamo visto l’uscita di Fini, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Abbiamo aspettato la verifica del 14 dicembre, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Abbiamo appreso dello scandalo Ruby, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Abbiamo manifestato per la dignità delle donne, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Abbiamo assistito alla crisi libica, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Abbiamo aspettato le amministrative, le ha perse di brutto, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Allora abbiamo aspettato i ballottaggi, gli sono andati anche peggio, e ci siamo detti: stavolta per il governo è la fine.
Non era la fine.
Abbiamo aspettato anche il referendum, abbiamo vinto, e ci diciamo: stavolta per il governo è la fine.
Non è la fine.
Ora aspettiamo di vedere Bossi a Pontida, e ci diremo: stavolta per il governo è la fine.
Non sarà la fine.
Aspetteremo allora la verifica parlamentare del 22, e ci diremo: stavolta per il governo è la fine.
Non sarà la fine.
E si arriva così a luglio. Ad agosto siamo in ferie. Ma a settembre saremo davvero spazientiti, così che a ottobre decideremo che novembre chiederemo lo dimissioni per dicembre, calendarizzate per gennaio e votate a febbraio. A marzo diremo che se entro aprile non se ne va a maggio cominciamo a incazzarci davvero e allora a giugno sì che per luglio prepareremo una bella sorpresa e vedrai che a settembre, perchè agosto si salta, se entro ottobre non se ne va organizzeremo per novembre una manifestazione che imponga una svolta entro dicembre cosìcchè, se per gennaio…. [ad libitum]

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