La prima enciclica di Papa Ratzinger

Arriva la prima enciclica di Ratzinger

“Dio è amore
e l’acqua calda non fa male”

Presentata al pubblico la “De inexistentia mezze stagioniis”, la prima ponderosa enciclica a fascicoli settimanali.
Col primo numero in regalo la statuetta di Giovanni Paolo II con la tracheotomia.
Il messaggio ? dirompente: “Dio c’è, mi dicono”
 


CITTA’ DEL VATICANO – “Il papa pesa il pepe a pisa, pisa pesa il pepe al papa”. Con queste parole inizia l’enciclica di Papa Benedetto Sedicente, la “De inexistentia mezze stagioniis”.
Il sommo pontefice prende spunto dol commercio delle spezie nella città della torre pendente per intraprendere un viaggio e una riflessione sul mondo moderno e sulla visione che deve averne un buon cristiano. Così, per colui che è alla ricerca della verità, è “meglio un uovo oggi che una gallina domani”, e si accontenti così di quello che gli dice la chiesa cattolica. Dure come sempre invece le parole sul tema fondamentale del matrimonio: “Mogli e buoi dei paesi tuoi”, esorta a pagina tredici, spingendosi fino a dire “tra moglie e marito non mettere il dito”. Immancabile come in ogni bestseller la consueta spruzzata di sesso, servita dapprima con la rivelazione del sessantanovesimo segreto di fatima, che svelerebbe che il Cobra cantato da Donatella Rettore non era altro che la metafora del sesso maschile, e tornando poi ad ammonire i pii a stare alla larga dalle tentazioni, ammettendo che “Sofia Loren ha gli anni che ha, ma è sempre una bella donna”.
Ma non si limita alla sfera abituale della sessualità, spaziando anche su temi di più stretta attualità. Sull’economia dichiara che “gli affari sono affari”, quando chiede il riconoscimento dei diritti d’autore sul testo dell’enciclica, mentre sull’etica del comportamento esorta i cristiani ad apparecchiare rivolgendo la lama del coltello rivolta verso il piatto. Ponderose infine le riflessioni sulla guerra: “si stava meglio quando si stava peggio” e “ne uccide più la lingua della spada” sono riflessioni che lasciano il segno, mentre la conclusione è lasciata alle parole di san Ponzio Pilato: “Me ne lavo le mani”.
L’enciclica, che il un primo tempo doveva chiamarsi “Harry Potter e il relativismo etico” e che secondo alcuni maligni è stata scritta in realtà da mons. De La Palisse, è stata presentata pomposamente a “Portam ad Portam”, trasmissione di approfondimento di telepadrepio, dallo stesso pontefice.
Il dotto prelato ha voluto dar sfoggio di gran cultura, pretendendo di citare alcuni passi danteschi per ingraziarsi la benevolenza di Roberto Benigni. Quando però è partito declamando serio con accento bavarese “ed ei col cul facea trombetta“, per un problema tecnico è mancato l’audio in studio, ed è partito il consueto spot sull’otto per mille.

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